Cosa sono quelle macchie sui muri e pareti?

Spesso sui muri e soffitti delle nostre case appaiono orrende macchie, soprattutto d'inverno e nei piani sotto il tetto o il lastrico solare. Sono macchie di umidità o condensa, nulla di allarmante ma è un bene sapere a cosa sono dovute e come intervenire.
Come dicevamo è più probabile che iniziamo a vederle con maggiore intensità durante il periodo invernale e nei locali tipo il bagno e la cucina perché in quei locali sono presenti maggiori tassi di umidità. Il vecchio consiglio della nonna è quello di aprire le finestre spesso per evitare la formazione di queste fastidiose ombre ma farlo d'inverno con la pioggia e la neve e stare 8 ore al giorno con le finestre aperte non è esattamente il nostro desiderio!
L'umidità è dovuta a 3 fattori:
- Condensa proveniente da cucina o bagno;
- Cattivo isolamento delle pareti;
- Umidità di risalita dal sottosuolo.
Quando il muro inizia ad avere un colore nero, molto freddo al contatto e l'intonaco si scrosta significa che l'ambiente è abbondantemente umido. Per valutare il tipo di umidità presente andiamo ad analizzare le diverse "macchie":
- A) L'umidità che parte dal pavimento delimitata o sfumata verso l'alto lungo il muro è umidità di risalita;
- B) Se l'umidità è concentrata solo in uno o pochi punti, potrebbero essere perdite di tubi;
- C) Se l'umidità è lungo il soffitto, dipende dalle abitudini degli inquilini e dalla cattiva ventilazione;
- D) Le zone rivolte a nord evidenziano maggiormente l'umidità sia per la risalita, sia per la cattiva ventilazione.
Generalmente appaiono nei "punti di discontinuità" ovvero le vie dette privilegiate di transazione del calore. I punti di discontinuità sono quelli in cui le caratteristiche termiche del manufatto sono significativamente differenti da quelle circostanti e possono essere di tipo costruttivo cioè quando le mura sono realizzate con materiali eterogenei (cemento armato tamponato con laterizi ad esempio) oppure di tipo geometrico, tipo gli spigoli tra pareti o tra infisso e parete.
Questi fattori vanno a creare il ponte termico ovvero superfici dove la temperatura interna si va a scontrare con la superficie esterna che ha un punto di rugiada più basso. Questi ponti termici non sono visibili ovviamente agli occhi umani ma si possono individuare con la tecnica fotografica a infrarossi. Comunque nella maggior parte dei casi questo problema si presenta per l'uso di materiali scadenti durante la costruzione e una poca attenzione delle società edili nella scelta di adeguati materiali isolanti che ovviamente incidono sui prezzi.
Quali rimedi possiamo utilizzare?
Superando la fase tecnica e avendo capito di cosa si tratta vediamo quali rimedi possiamo utilizzare per risolvere il problema. Vi consiglio di affrontare il problema perché questo tipo di problema influirà notevolmente anche sul costo delle nostre bollette del riscaldamento. Vediamo cosa fare:
- Tinteggiare le pareti coprendo le macchie. E' un processo che vi sconsiglio vivamente. Esteticamente risolverete il problema ma non le cause e nel giro di pochi mesi le macchie si ripresenteranno e con maggiore forza portando anche quel cattivo odore classico dell'umidità Inoltre non sottovalutate che la presenza di una umidità eccessiva, soprattutto se all'interno della casa vivono bambini e anziani, causa diversi problemi alla salute.
- L'utilizzo di deumidificatori. Esistono sul mercato diverse macchine deumidificatrici che sono molto simili ai nostri classici condizionatori portatitli. Ne esistono di diversi prezzi e capacità e alcuni sono davvero molto buoni, anche usati per scopi industriali e commerciali. Tuttavia questi macchinari risolvono l'effetto ovvero raccolgono nelle loro vaschette tutta l'umidità in eccesso presente in casa ma non risolvono la causa del problema che rimarrà presente negli ambienti. Ne andranno acquistate diverse oppure sarete costretti a spostarli da una stanza all'altra e il costo energetico per farli funzionare sarà mensilmente piuttosto alto e potreste avere brutte sorprese sulla prima bolletta della luce.
- Fare dei fori lungo le pareti che sono a contatto con l'esterno. E' un vecchio metodo che viene utilizzato per tentare di equiparare le temperature interne ed esterne. Non potete farlo da soli ovviamente e i risultati sono piuttosto scadenti con vantaggi minimi per l'areazione interna dell'abitazione.
- Creazione di un cappotto termico. E' il sistema migliore per risolvere il problema e a mio modestissimo parere l'unico veramente valido e definitivo. Ne esistono di interni ed esterni. Quelli interni hanno un costo decisamente accessibile e consiste nell'applicare pannelli isolanti alle pareti ricoperti da malte adesive per tinteggiarli. Possono anche essere dotati di una rete porta intonaco per la rifinitura finale e non sarà possibile notarli dentro l'abitazione. Oltre la funzione di isolamento termico offrono un alto livello di isolamento acustico e come ho scritto in precedenza, i costi sono assolutamente accessibili con un enorme beneficio in termini di ambiente e risparmio energetico. Quelli esterni richiedono un lavoro più complesso che generalmente coinvolge anche altri condomini e i costi sono decisamente più alti. Esistono ditte specializzate tipo la Betonwood, che sono in grado di offire un ottimo lavoro accompagnato da un piacevole aspetto estetico. Generalmente il costo di un cappotto termico esterno varia dai 40 ai 60 euro al metro quadrato.
Questi sono i 4 rimedi principali. Valutate l'entità del problema e decidete quale di questi rimedi volete utilizzare per risolvere il problema. Non dimenticatevi che qualsiasi costo andiate ad affrontare lo recupererete ampiamente nel corso dei mesi, con bollette di luce e gas che saranno sensibilmente più basse. Non perdete tempo!